"[...] di fronte ad una
verità che è dinamica e infinita, il francescano Bacone sostiene che nessuno, neanche un sapiente maestro parigino, può rivendicare di essere superiore agli altri: occorre distinguere non i dotti dagli ignoranti ma i «semplici»,
ossia gli uomini disponibili alla ricerca infinita della verità, dai presuntuosi chiusi nel cerchio delle loro conoscenze senza progresso proprio perché considerate già complete. [...]
L'incommesurabile distanza che separa tutti gli uomini dalla pienezza della verità non permette di vantare decise superiorità intellettuali nei confronti di nessuno. [...]"
MT. Fumagalli Beonio Brocchieri,
Profilo del pensiero medievale, p. 49, Bari, 2002.
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