venerdì 6 gennaio 2012

Ecodinamica

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TIEZZI, Enzo, Verso una fisica evolutiva. Natura e tempo, Donzelli, Roma, 2006.

Lo studio dell’ecodinamica, proposto da Tiezzi, rappresenta una nuova visione epistemologica – ma anche filosofica – della vita. È un quadro olistico di indagine fisico-chimica e biologica dove uno dei concetti fondanti è l’entropia, dal quale emerge la vita, e nello stesso quadro il fattore tempo gioca un ruolo essenziale. Il tempo è concepito nella sua irreversibilità.



L’assunto base dell’evoluzione biologica è che la vita (e il suo mantenimento) è fondamentalmente entropia, nel suo significato termodinamico. Infatti, la vita è interazione tra la conservazione dell’informazione e la sua evoluzione. Sono i due aspetti che racchiudono in loro stessi i principî della termodinamica: il primo aspetto è in accordo con il primo principio e il secondo con il secondo principio. La conservazione, quindi, riguarda l’energia e la materia, mentre l’evoluzione si riferisce al tempo, alle oscillazioni, all’instabilità, al caos. L’evoluzione abbraccia eventi casuali, rari, imprevedibili e soprattutto irreversibili. Dall’interazione tra la conservazione e l’evoluzione si ha la vita, ossia emergono le proprietà evolutive caratteristiche di quei sistemi biologici lontani dall’equilibro (che rappresenta realmente l'impossibilità della vita – non necessariamente la morte).

La biosfera, il campo del vivente, dunque, deve essere indagata con una visione olistica, che corrisponde alla «potenza emergente della natura», i cui risultati sono l’aumento della complessità dei sistemi viventi e, di conseguenza, la biodiversità. L’ecodinamica rappresenta un cambio di paradigma per la scienza (nel senso di Kuhn). Un nuovo paradigma che accoglie i concetti di ‘processo’, ‘relazione tra processi’ e ‘sistemi aperti’, scartando quelli classici di ‘stato’, ‘tempo reversibile’ e ‘sistemi chiusi’.

La base ontica di questa nuova scienza prende in considerazione, quindi, il concetto di complessità: essa – in quanto ecosistema dinamico e quindi complesso – non è isolabile 1. poiché non è identificabile in un sistema chiuso; e 2. perché se lo fosse, una sua descrizione completa sarebbe impossibile. Sono infatti le connessioni e le interazioni nella globalità dei sistemi complessi i soli presupposti che indicano ad un osservatore esterno una possibilità descrittiva e comprensibile del mondo (in accordo con il teorema di Gödel).

Da tale prospettiva si annuncia un ritorno all’originaria indagine sulla physis «in cui il tempo, le relazioni e l’estetica svolgono un ruolo fondamentale» (16), ossia dove anche la qualità (intesa nel senso di forma – Aristotele docet), e non soltanto la quantità, primeggia. Insomma, è superata ancora la classica prospettiva dicotomica di stampo cartesiano tra forma e materia, atto e potenza, o, in termini moderni, mente e corpo o energia e materia.


P.s.: L'immagine in copertina è il nucleo di una galassia.

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