lunedì 27 marzo 2006

Alice nel paese dei quanti

Robert Gilmore, Alice nel paese dei quanti. Le avventure della fisica, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2005.
Non mi è piaciuto moltissimo. Il mio giudizio è a caldo, ho appena terminato il libro, forse dovrei riprenderlo in mano e riflettere un po' di più sull'esperimento di Gilmore, ossia di raccontare la fisica quantistica attraverso un racconto di fantasia, così che l'argomento sia "afferrabile" anche da chi è completamente a digiuno da teorie così singolari e curiose.
Ho trovato più interessanti e comprensibili le note alla narrazione delle avventure di Alice, perché credo che la parabola sviluppata per spiegare leggi fisiche di difficile comprensione renda laborioso cogliere la sostanza dei principi. Essenzialmente ritengo che le allegorie non siano così intuitive per gli inesperti come è affermato nella prefazione italiana, ma invece siano colte meglio da chi già conosce in linea generale la meccanica quantistica.
Ci sono comunque dei concetti interessanti su cui ragionare, ne cito uno che induce a riflettere sul nostro modo di conoscere la realtà e la collezione delle cose che esperiamo nella realtà e ci dà lo stimolo a capire di più ciò che chiamiamo infinitamente piccolo: «Come potrai mai sapere se stai finalmente guardando il nudo volto della Natura o se si tratta solo di un'altra maschera ancora?». (Dal cap. 9, La Mas(sa)cherata delle particelle, p. 215).

Nessun commento:

Posta un commento